Diverse
sono state le ipotesi formulate sull'origine del nome
Cesarò.
Nessuna di esse tuttavia trova una spiegazione veramente
credibile ed esaustiva.
Tra le congetture che sono state avanzate per individuare
l'origine del toponimo "Cesarò", la prima in ordine di tempo
è quella formulata dallo Schifani.
Lo Schifani, partendo dal presupposto che il paese sia di
origine araba, finisce con il sostenere l'origine araba del
toponimo Cesarò.Egli cosଠdice "Sembra molto probabile che
costruita la rocca, i Saraceni l'abbiano appellata con il
nome comune Kasr (luogo fortificato,castello, donde Kasron
palazzo) nome che fu imposto a parecchi altri paesi con
castello come Kasr =Cassaro,
Kasr Janni = Castrogiovanni…
Il paese invece divenne Chisarò perché dovette essere
grecizzata la radicale, giacchè è noto che in Valdemone la
lingua greca durò sino a tutto il secolo XII e perciò da
Kasr, Kasron donde Keasaros, Kusaros, Chisarò".
Il termine poi con il passare del tempo, aggiunge lo
Schifani, si stabilizzò nella sua moderna dizione di Cesarò
dialettalmente detto Risarò.
Contro tale ipotesi si può obiettare quanto segue: il nome
di Cesaro non ci è attestato nella geografia di Edrisi, né
figura nelle opere dei maggiori geografi arabi del X secolo:
difficilmente a questi sarebbe sfuggito un toponimo di
origine araba.
E inoltre stando all'interpretazione dello Schifani
bisognerebbe ammettere che il catello sia stato costruito
dagli Arabi, cosa che non si può accettare in quanto i pochi
ma ben visibili ruderi che ci rimangono non presentano
nessuna caratteristica architettonica araba e storicamente,
com'e' probabile, la sua costruzione in un secondo tempo, si
sviluppò proprio come avamposto
contro gli Arabi.
Lo storico Salvatore Calogero Virzଠosservando che nel
Registro Vaticano delle Decime il nome Cesarò compare come
Cassarum e come Cissarum, sostiene che tale termine è
sicuramente la corruzione del latino Castrum (fortezza) e
cita a suffragio della sua opinione la denominazione di
Cassaro data alla via Vittorio Emanuele di Palermo perché in
quella via sorgevano le fortificazioni della città araba.
Questa poi per i passaggi del nome fino ad arrivare al
termine di Cesarò: Castrum= Cassarum= Cossarum= Chisarum=
Cissarò= Cesarò.
Interessante e suggestiva risulta l'ipotesi dello storico
locale Gliozzo il quale sulla scorta dell'Itinerario di
Guidone che ascrive, tra le citta di Sicilia una certa
Cesarea, afferma che tale città si deve identificare con
Cesarò e ciò non solo per la quasi identità
grafico-fonetica ma anche per un altro ordine di motivi.
Cosଠcon documentate argomentazioni, che tendono a
dimostrare come la zona di Cesarò fosse stata scelta a sede
degli immigrati orientali, in seguito agli sconvolgimenti
che nel VII secolo si ebbero in Oriente, sostiene che
l'origine del nome sia da collegare a questo particolare
contesto storico-religioso. In oriente, prosegue, vi erano
diverse Cesaree: Cesarea di Cappadocia, Cesarea di Cilicia.
Esarea di Palestina e quindi dovette accadere che per " un
emblematico retaggio" la nuova comunità denominò "Cesarea
dell'Isola". Si tratterebbe quindi di una denominazione
avente un chiaro significato religioso: "Cesarea de Insula"
starebbe ad indicare una località che, analogamente alle
altre " Cesaree" orientali,costituiva un punto di
riferimento per tutti i cristiani giunti dall'Oriente dal V
al VII secolo d.C.
Tuttavia questa congettura storiografica avanzata dallo
studioso cesarese non risulta del tutto convincente negli
aspetti pi๠strettamente linguistici e precisamente per
quanto attiene allo sviluppo Cesarea, Chiaro, Cesarò.
Infatti, posto che Cesarea fosse la denominazione
originaria, il passaggio a Chiaro termine attestato
dall'Amico e dal Barbieri sarebbe dovuto ad una serie di
fattori tra i quali l'influsso arabo. E' vero che sostiene
Gliozzo -- la denominazione Cesarea in lingua orientale era
"Qaisari", molto vicino foneticamente a "Chisarò non si può
dimostrare, come dovuto ad influsso arabo. E
proprio tal punto l'ipotesi ci pare poco sostenibile, perché
priva di adeguato supporto filologico.
Corrado Avolio è dell'opinione che il vocabolo Cesarò sia
derivato dal primitivo Cesarium ( e porta ad esempio la
villa Cesarea presso Sortino) che poi divenne Cesarionem e
con la uccessiva estrizione delle sillabe finali divenne
Cesarò cosଠcome dovette accadere per Paternionem,
Condronum, Schisonum, Cutodum, i quali oggi sono Paternà²,
Condrà², Schisà², Cutà², e nei quali l'accettazione
dall'accusativo apocopato.
L'opinione dell'Avolio non regge di fronte alle ipotesi
ormai certe dell'origine bizantina di Paternà², Condirà²,
Schisà², Cutà², Frazzanà², . Secondo il Prof. G. Spitaleri
bisogna orientarsi verso il periodo greco-bizantino per
trovare una soluzione abbastanza soddisfacente. Per questa
strada si sono messi glottologi e filologi della fama di
Giovanni Alessio e Gherard Rohlfs. Particolarmente
quest'ultimo è della convinzione che bisogna riconoscere per
greci quei toponimi della provincia di Messina che
presentano la caratteristica accentazione bizantina
ossitona.
Il toponimo Cesarಠderiverebbe con molta verosimiglianza
dal vocabolo greco (ciliegio).Ne deriva che la presenza di
questo albero da frutta doveva essere rilevante nel nostro
territorio che bene si prestava alla sua coltivazione. Il
fatto che oggi la coltivazione di questa pianta sia del
tutto scomparsa non esclude minimamente l'ipotesi che prima
fosse presente in grande quantità .
Il termine certamente ha subito in seguito il fenomeno della
metatesi (cambiamento di posto della consonante s con r) per
cui da kerasos si ebbe kesaros oppure ha potuto subire una
trasformazione dovuta ad influenze secondarie come per
esempio la parlata popolare. Questa ipotesi è confortata
dalla presenza vitale dell'elemento greco nella
toponomastica cesarese: sia che si tratti di nomi di luoghi
sia che si tratti di nomi comuni.
Data quest'ampia rilevanza di voci greco-bizantine si deve
necessariamente concludere che il vocabolo "Cesarà²" sia di
origine Greco-Bizantina.
Non si pretende tuttavia di avere raggiunto la soluzione
dell'annoso problema anche se allo stato attuale degli studi
questa opinione, derivante dalle ricerche scientifiche
dell'Alessio e dello Rohlfs puಠessere ragionevolmente
sostenuta.
Il termine in seguito latinizzato per effetto di una nuova
romanizzazione compiutasi gradualmente durante il periodo
normanno, e soggetto al comune fenomeno della
alatalizzazione della velare K, compare ora Chisaro ora
Chisarà². Dal XIX secolo si legge il termine Caesarodum o
Caesarodis come rileva dallo stemma nel quale vi compare la
scritta "Caesarodis Universitas" e da altri documenti.
Questa forma dovette rimanere inalterata fino a quando in
tempi relativamente recenti con il disuso della lingua
latina subଠuna evoluzione per ritornare alla primitiva
voce greco bizantina. |
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